Soualiho Meité è il giocatore del Torino che ha percorso più chilometri in queste prime uscite, e ha stupito tutti. Contro l’Udinese per offrire ulteriori certezze
Per sua stessa ammissione, il Torino lo ha colpito da subito. Sarà perché Soualiho Meité è uno che non si tira mai indietro e che, con una fisicità prorompente, sa ergersi a condottiero della mediana. Sarà perché tutto questo lo ha da subito fatto diventare il pupillo di molti tifosi granata. Con livelli di fiducia già elevati. E da questo punto di vista non scherza nemmeno Walter Mazzarri che sull’ex Bordeaux ha fatto affidamento fin dalle prime settimane a Bormio e, a due mesi di distanza, lo ha trasformato nel leader del suo centrocampo. Il parigino non ha perso neanche un minuto, finora: esordio convincente contro la Roma, exploit con gol a San Siro, prova sufficiente contro la Spal, ma non era facile sguazzare senza errori sul terreno del “Grande Torino”.
Torino, Meité il granata che corre di più in Serie A
Il miglior avvio possibile, per Meité, che oltre alla grinta e ad una discreta abilità palla al piede ha messo in mostra polmoni da maratoneta. Con 11,205 chilometri di media a partita, nei 290’ in cui è stato in campo, il francese è il granata che corre di più. Meglio di Rincon, De Silvestri, Falque e Belotti: niente male, insomma. Il ruolo di frangiflutti e incursore che Mazzarri ha ritagliato per lui, d’altronde, necessita di buona gamba. Perché innanzitutto c’è da fermare le avanzate avversarie – 10, i palloni recuperati finora -, poi c’è da imbastire la manovra. E questo a maggior ragione nel 3-4-1-2, l’atteggiamento tattico favorito da WM nelle ultime uscite, dove il lavoro dei due mediani è maggiore e più dinamico.
Meité, in Udinese-Torino
“Ha fatto le aste bene, ora vediamo i tondi”. Con il consueto eloquio pungente Piedone Pecci aveva offerto così le sue prime impressioni su Meité, nell’intervista esclusiva rilasciata a Toro.it. Il nuovo test sarà alla “Dacia Arena” di Udine. Mancherà Rincon, verosimilmente, dopo il tour de force in Nazionale che gli impedirà di arrivare fresco alla trasferta friulana. Spazio così ad una mediana inedita, con Baselli al fianco di Meité e Soriano più avanzato. I compiti di Soualiho saranno leggermente diversi, dunque, e ricalcheranno quelli normalmente sulle spalle del collega venezuelano. Un altro capitolo della lunga iniziazione italiana, per il classe ‘94: ora toccherà confermare le buone premesse.
qualcuno ha notizie di djidji? anche i suoi famigliari sono in pensiero
Il termine leader comunque mi sembra inappropriato. Le iperboli come al solito si sprecano, questo a prescindere dalle qualità del giocatore: sin’ora lo abbiamo visto in 3 partite di campionato. I leader sono quelli che trascinano il gruppo, quelli che danno la sveglia quando serve, quelli che guidano i compagni… Leggi il resto »
bravo! Il leader di una squadra è quello che la prende per mano soprattutto nei momenti grigi e dà la carica. Porta alla svolta. Per essere leader, più che i piedi serve la testa. Meitè per ora si è limitato a sconfessare i soliti letamisti che lo davano per brocco… Leggi il resto »
Mi sa che invece x Bremer ci abbiamo azzeccato…continua a fare giocare nonno Moretti. E poi con Meite ci sndrei piano sono solo 3 giornate se non altro abbiamo messo un po di peso a centrocampo perché acciughina Baselli non si può vedere nel 2018.
Finora più che buono, direi buonissimo, ma aspetterei la fine del campionato per dare un giudizio definitivo, Barreca e Boye a loro volta partirono bene per poi perdersi.